Era di maggio

Era di maggio

di Tonino Urgesi, liberamente tratto da Storia di un impiegato di Fabrizio De André

Cosa rimane oggi della Storia di un impiegato? Quali eco ha lasciato nella storia contemporanea il concept album uscito dal genio di De André nel 1973? Lo spettacolo Era di maggio parte da queste considerazioni per parlare della storia di un impiegato di oggi e di sua moglie, profondamente delusi e feriti dal loro passato, con cui, loro malgrado, devono fare i conti. La loro figlia, infatti, è un’attivista legata ai centri sociali, a gruppi di lotta attiva, che accusa i genitori di essere solo dei borghesi conformisti. Nel corso delle frammentarie e ostiche discussioni, s’inizia a scoprire un lacerante dramma interno portatore di una ormai sepolta verità, rappresentata da un pacco arrivato a casa: i genitori, in gioventù, hanno fatto preso parte ai movimenti estremisti degli anni ‘70 e si sono più volte lanciati in manifestazioni conclusesi con aspri scontri con la polizia, sino alla morte di alcuni loro amici, tra cui Giorgio, leader del loro gruppo e amore segreto di Claudia, la madre. Paradossalmente, l’amico di Michela, la figlia, finito in ospedale nel corso dell’ultima manifestazione a cui ha partecipato, si chiama anch’egli Giorgio. Questo sconvolge i genitori di lei, facendo riaffiorare terribili ricordi e traumi ormai sopiti, portando entrambi, attraverso una rielaborazione del trauma, a comunicare nuovamente tra loro ed a confessare tutta la verità a Michela.

Il dramma teatrale dialoga con le canzoni dell’album “Storia di un impiegato” di Fabrizio De André, un disco più che mai attuale diventa nucleo centrale dello svolgimento della trama di Era di maggio.